di Daniele Trabucco (*) Belluno, 31 gennaio 2021 - Mentre la Repubblica federale tedesca paga i fatturati, l'Italia prevede gli indennizzi (i c.d. ristori), ossia partite di giro.
É quello che doveva fare anche il nostro Paese se non avesse avuto la disgrazia di Governi (e non parlo solo del Conte II) che ci hanno portato ad un rapporto debito/Pil pari al 157,5%.
Ora, ci troviamo con questo teatrino della crisi di Governo extraparlamentare tra Renzi che alza la posta, «costruttori», nuovi gruppi parlamentari e i ripensamenti imbarazzanti del senatore Luigi Vitali (Forza Italia) «responsabile per una notte».
Non si andrà al voto e le Camere non saranno sciolte anticipatamente anche perché, a seguito dell'entrata in vigore della legge costituzionale n. 1/2020 sulla riduzione del numero dei parlamentari (scelta che ho sempre criticato per le gravi ripercussioni sulla rappresentatività), nessuna formazione politica, con qualche distinguo nel centro-destra, vuole realmente le elezioni, ingessando così il Paese.
I regolamenti parlamentari, ad oggi, non sono stati adeguati e la legge elettorale vigente continua ad essere la n. 165/2017 (c.d. Rosatellum bis), ovvero il trionfo del peggior parlamentarismo compromissorio degno delle «ammucchiate» da «prima Repubblica» (recentemente il decreto legislativo delegato n. 177/2020 ha ridefinito, ampliandoli, i collegi elettorali di Camera e Senato).
Qualunque sarà la maggioranza che voterà la fiducia al nuovo Governo (Conte ter, Esecutivo di solidarietà nazionale, di scopo etc... e altre «diavolerie» giuridicamente irrilevanti) sarà solo un vivacchiare tra i 209 miliardi di euro «a debito» (che devono ancora essere erogati in quanto il Piano di ripartenza e resilienza deve essere approvato dalla Commissione europea) ed i cortocircuiti istituzionali-amministrativi causati dalla gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19.
Stiamo assistendo all'appiattimento di maggioranza ed opposizione alle logiche economico-finanziarie filo-europeiste le quali hanno trasformato in maniera silente la forma di Stato in senso neo-liberista, in assenza di espresse modifiche costituzionali ex art. 138 Cost., e degradato la persona umana da uomo «animale politico» nel senso aristotelico del termine, fatto di rapporti e relazioni, e homo oeconomicus, monadico, atomizzato, consumatore.
Non è, dunque, in gioco un'alternativa di governo, ma un'alternativa di politiche di governo che le sinistre socialdemocratiche e le destre conservatrici volutamente non considerano poiché «abbagliate» dai valori «modulari» e «anfibologici» europei privi di qualunque fondamento filosofico-metafisico.
Da qui, allora, la necessità di porre un freno alla libera circolazione dei capitali, ritornare agli accordi bilaterali, come si appresta a fare il Regno Unito dopo l'uscita dall'Unione Europea, e ripristinare il primato del politico sull'economico-finanziario. Scriveva il grande poeta e scrittore Giacomo Leopardi (1798-1837) nello Zibaldone: «Ed ecco un’altra bella curiosità della filosofia moderna. Questa signora ha trattato l’amor patrio d’illusione. Ha voluto che il mondo fosse tutta una patria, e l’amore universale di tutti gli uomini: […] l’effetto è stato che in fatti l’amor di patria non c’è più, ma in vece che tutti gl’individui del mondo riconoscessero una patria, tutte le patrie si son divise in tante patrie quanti sono gl’individui, e la riunione universale promossa dalla egregia filosofia s’è convertita in una separazione individuale». Una lezione che l’Italia ha dimenticato...o forse non ha mai ascoltato. (*) Prof. Daniele Trabucco (Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato e Dottrina dello Stato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/Centro Studi Superiore INDEF. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico)
(*) Professor Daniele Trabucco - Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato e Dottrina dello Stato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/Centro Studi Superiore INDEF. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico.